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Food & beverage, export record a 41,8 miliardi



Il settore food & beverage italiano si riconferma uno dei più forti in Italia registrando l’ennesimo record per le esportazioni. Nel 2018 si è riusciti a migliorare il risultato dell’anno precedente segnano un +1,8% raggiungendo per la prima volta il valore di 41,8 miliardi.

 

 

Ha rilasciare questi dati e a tracciare il bilancio del 2018 appena concluso è la Coldiretti che ha avuto modo di analizzare le statistiche fornite da Istat.

 

L’esportazione per quasi due terzi fa viaggi molto brevi verso destinazioni sul territorio dei Paesi dell’Unione Europea, segno che i nostri “vicini” continuano sempre ad apprezzare le nostre produzioni in ambito alimentare. Il principale Paese a importare i nostri prodotti è la Germania, mentre andando oltre i confini comunitari in prima posizione tra gli amanti del food & beverage italiano troviamo gli Stati Uniti.

 

I prodotti della dieta mediterranea padroni dell’esportazione

A spingere sull’acceleratore della crescita sono stati i prodotti della dieta mediterranea con il vino in particolare che ha segnato, rispetto all’anno precedente, un +3%, risultando ancora una volta il prodotto italiano più esportato. Le vere star però del 2018 sono state le bollicine, infatti gli spumanti rispetto a 365 giorni prima segnano un +13% con un valore di mercato pari a 1,5 miliardi di euro.

 

Gli altri settori che hanno spinto l’Italia sono quelli dell’ortofrutta fresca ma vanno segnalati anche i buoni risultati dei salumi e i formaggi. Anche la pasta va in positivo con un aumento del 2%.

 

Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha commentato così questi dati: «L’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare con una più efficace tutela nei confronti dell’agropirateria internazionale e delle contraffazioni, che fatturano oltre 100 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati. Occorre superare l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse per la promozione del vero Made in Italy all’estero, puntando a un’Agenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo sul modello della francese Sopexa».

 

 

13 febbraio 2019
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