Si appresta a chiudere un ulteriore anno in crescita per l’industria italiana dei costruttori di macchine per il packaging. Secondo i dati pre-consuntivi del Centro Studi di Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), il fatturato di settore dovrebbe raggiungere a fine anno i 7,045 miliardi di Euro, in crescita del +6,7% rispetto al 2016.
"Ci aspettavamo qualche cosa di più, ammetto. Da un lato il nostro settore è tornato ai livelli pre crisi nel giro di un paio d’anni ed è già molto avanti negli investimenti 4.0 e quindi oggi è meno reattivo agli incentivi; dall’altro a valle serve clienti molto diversificati, principalmente del food e del pharma, e questo attutisce i picchi delle congiunture ed è sempre più orientato all’export, perché la domanda di packaging si sposta nei Paesi dove crescono ricchezza e consumi" è la spiegazione di Luciano Sottile, vicepresidente Ucima, in rappresentanza dei 600 industriali italiani del packaging che contendono alla Germania la leadership mondiale.
Se il preconsuntivo è in linea con quello degli ultimi anni in termini di volumi, i portafogli ordini dei costruttori sono pieni come mai nell’ultimo decennio-precisa il centro studi Ucima- con in media 7 mesi di produzione assicurata, ma c’è anche chi ha già 12 mesi coperti.
Nel dettaglio, l’area dove si registrano le performance migliori è l’Europa extra-Ue: +14,6%, con la Federazione Russa che cresce del 25%, mentre la Turchia decresce di due punti percentuali. Segue il Centro-Sud America (+17,7%), con il Messico in crescita del +33,6% e il Brasile che inverte la tendenza facendo registrare un + 17%.
Al terzo posto si posiziona il Nord America con un +12,1%. Gli Stati Uniti, con oltre 300 milioni di Euro e un +6,2%, si confermano il primo mercato di sbocco per le tecnologie italiane.
Ottimo anche l’andamento dell’Unione Europea (+9,5%), con Francia e Germania che crescono rispettivamente del +7,8 e del +5,8% e che si conferma prima area di export in valore. Asia e Medio Oriente, seconda destinazione delle tecnologie made in Italy, crescono infine del +3,9%, con Cina e India entrambe oltre il 25% di incremento.
Anche l’Italia registra per il secondo anno consecutivo performance da primato. Dopo il +9,8% registrato a fine 2016, quest’anno dovrebbe chiudersi con un ulteriore +8,2%, a 1,4 miliardi di Euro.
"È certamente in parte merito del piano Industry. 4.0 che ha favorito l’adozione delle più innovative tecnologie proposte dalle nostre aziende da parte della clientela italiana – dichiara il Presidente di Ucima, Enrico Aureli– ma anche della ripresa del mercato".
Secondo i dati previsionali del Centro Studi Ucima, infatti, l’Italia dovrebbe crescere del +4% in media annua fino al 2019. «Per quanto riguarda il 2018 – prosegue Aureli – il nostro Centro Studi prevede un ulteriore rafforzamento della nostra penetrazione internazionale con una crescita media del +5%.
Ucima , Unione Costruttori Italiani di Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio, riunisce oltre 100 aziende del settore distribuite sull’intero territorio Nazionale. Oltre a diffondere e analizzare i dati strettamente economici, rappresenta un punto di osservazione privilegiato sul settore, del quale evidenzia con grande puntualità gli elementi di maggiore criticità sollevati dalle aziende.